Sabbiatura per manufatti metallici

Uno dei processi fondamentali, utile a garantire una maggiore longevita’ dei manifatti in ferro, e’ senza dubbio quello della SABBIATURA.

La sabbiatura e’ il metodo più valido di preparazione delle superfici di acciaio prima della pitturazione o dell’applicazione di uno strato protettivo contro la corrosione.

Sabbiatura

La superficie metallica deve possedere caratteristiche tali da garantire un’idonea base di ancoraggio per i rivestimenti protettivi.

Per tale motivo occorre ripulirla da tutto ciò che è estraneo alla sua natura metallica chimicamente intesa. Infatti sulla superficie dei manufatti in acciaio utilizzati in edilizia possono essere presenti diversi ossidi e sali, la ruggine e la calamina, oltre a tracce di vecchie pitturazioni e altre sostanze estranee che pregiudicano l’efficacia del sistema protettivo poiché creano strati intermedi tra il metallo vero e proprio e il film antiruggine, di scarsissima stabilità e aderenza.

Risuta fondamentale riconoscere e richiedere il grado di sabbiatura posto in essere sui manufatti; il grado di sabbiatura si riferisce alla percentuale di scaglie di laminazione, ruggine, vecchie pitture, ecc. da asportare durante il processo di sabbiatura.
Generalmente i gradi di pulizia sono:

  • sabbiatura a metallo bianco Sa3: consiste nella completa asportazione di tutti i prodotti della corrosione, di tutte le scaglie di laminazione, di tutte le tracce di vecchie pitture e in generale di tutte le impurità della superficie metallica. Dal processo si ottiene una superficie di color grigio bianco metallico di aspetto uniforme, dotata di una ruvidità tale da consentire un perfetto ancoraggio degli strati di pittura protettiva che verranno successivamente applicati.
  • sabbiatura al metallo quasi bianco Sa2.5: consiste nella quasi totale asportazione di tutte le impurità della superficie metallica (calamina, ruggine, sporcizia, vecchia pittura, ecc.) ad esclusione di leggerissime ombreggiature, venature molto leggere oppure scoloramenti leggeri causati da macchie di ruggine, ossidi di calamina oppure leggeri residui aderenti di pitture o rivestimenti protettivi.
  • sabbiatura commerciale Sa2.5: si riferisce ad una sabbiatura buona ma non perfetta e, di solito, impone praticamente l’asportazione di tutta la ruggine, della calamina e delle altre materie estranee sulla superficie del metallo. La superficie che si ottiene non deve essere necessariamente uniforme sia per quanto concerne il grado di pulizia sia per quanto riguarda l’aspetto e questo perché eventuali differenze nelle condizioni iniziali della superficie influiscono sul risultato finale. Le superfici comunque presentano una ruvidità molto adatta a conferire una salda adesione degli strati di pittura che verranno successivamente applicati. L’aspetto finale del metallo è grigiastro.
    sabbiatura grossolana (o di spazzolatura) Sa1: consiste nella rimozione delle scaglie libere di ruggine, di laminazione e di pittura, mentre vengono lasciate sulla superficie quelle ben aderenti e tali che la superficie sabbiata possa offrire una buona aderenza e giunzione alla pittura.

Tutti i processi di sabbiatura posti in essere dalla L.F.S. rispettano in grado si sabbiatura Sa3 (sabbiatura a metallo bianco)

Perche’ scegliere un prodotto zincato a caldo?

Nella scelta degli infissi di sicurezza è fondamentale la scelta del trattamento superficiale da applicare ai manufatti; e quindi, oltre alla scelta dell’eventuale disegno della grata e del colore è fondamentale scegliere uno dei vari trattamenti superficiali proposti:

  1. MANUFATTO PREZINCATO
  2. MANUFATTO ZINCATO A CALDO

in questa articolo descriviamo il processo di zincatura a caldo; più invasivo del prezincato ma che offre una longevità del prodotto ovviamente superiore.

Zincatura

La zincatura è il processo con cui viene applicato un rivestimento di zinco su un manufatto metallico generalmente di acciaio per proteggerlo dalla corrosione galvanica: esso infatti limita la formazione di micro-celle elettrolitiche ad azione anodica nei bordi di grano.

Lo zinco è meno elettronegativo (cioè meno nobile) dell’acciaio, quindi, in caso di rotture o porosità del film protettivo, esso stesso diventa l’anodo sacrificale nella corrosione elettrolitica e si consuma se c’è chiusura delle linee di campo.

Il processo di zincatura può avvenire secondo queste metodologie:

– zincatura a caldo
– zincatura a caldo continua
– zincatura elettrolitica
– zincatura a freddo
– zincatura a spruzzo

Va fatta attenzione al fatto che gli impianti che effettuano i trattamenti a caldo sono detti zincherie mentre quelli galvanici sono detti zincature.

ZINCATURA A CALDO

Con zincatura a caldo si intende generalmente l’immersione di manufatti in acciaio in un bagno di zinco fuso tenuto mediamente alla temperatura di 450 °C il che determina la ricopertura dell’acciaio con un sottile e resistente strato di zinco. Grazie al pretrattamento in un bagno di sali fusi di zinco cloruro e ammonio cloruro, l’acciaio è ricoperto dallo zinco con uno spessore molto superiore alla zincatura elettrolitica cosa dovuta metodo di somministrazione dello strato protettivo.

Il processo può essere suddiviso nelle seguenti fasi, separate una dall’altra:

– sgrassaggio e decapaggio, ottenuti con tensioattivi e acido cloridrico;
– flussaggio: immersione in soluzione di ammonio cloruro e zinco cloruro;
– zincatura: immersione, dopo preriscaldamento a 100 °C, in vasca di zinco fuso a 450 °C per il tempo necessario a che l’acciaio raggiunga la stessa temperatura dello zinco.
– raffreddamento in aria od in acqua a cui può seguire un trattamento di passivazione.

L’immissione in piccole e precise dosi di nichel od ancor meglio di alluminio nella vasca di zincatura, conferiscono al trattamento un migliore controllo sulla reattività dell’acciaio, sul rivestimento applicato e sugli spessori minimi di zinco richiesti dalle normative del settore. L’aggiunta di alluminio permette inoltre di migliorare la resistenza alla corrosione del rivestimento zincato e le sue qualità funzionali ed estetiche. La sostituzione del piombo presente nel bagno di zincatura con il bismuto (basso – fondente) ci preserva da un inquinamento precoce del pianeta, preservando le qualità protettive della zincatura e la nostra salute.

La vasca che contiene lo zinco fuso è soggetta a un lento e costante processo di erosione, a causa dell’elevata temperatura raggiunta e degli agenti chimici (tra cui fosforo, silicio, zolfo) sprigionati durante le fasi operative, venuti in contatto con le pareti. Lo stato di corrosione è valutabile attraverso tecnologie diagnostiche che elaborano i parametri di spessore della vasca con una sonda ultrasonora rivestita di alluminio e collegata a un computer esterno.